FS Gr.685

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Fonte dati: wikipedia

Tipo Locomotiva per treni passeggeri
Anni di costruzione 1912-1915
Esemplari costruiti 391
Propulsione Vapore surriscaldato a semplice espansione - 4 cilindri
Rodiggio 1-3-1
Lunghezza senza tender 11.730 mm.
Diametro ruote motrici 1.850 mm.
Velocità massima 120 km/h
Peso in servizio 70,8 t.
Peso aderente 45 t.
Potenza 1.250 CV
Capacità di trazione 11.300 kg

Prima serie 685.001-066 Seconda serie 685.067-106 Terza serie 685.107.221 Quarta serie 685.222-241 Quinta serie 685.955-984 685.301-451 685.501-651 S.685.501-651 685.701-941

Case costruttrici: OM, Breda , C.M. Saronno, OMN

Photo: www.photorail.com

        

        

FS Gr.685 393  cod. 1686 Os.Kar - conversione di Alberto Pedrini

        

        

        

 

L'applicazione del pattino è molto agevole, si procede in modo identico alla Gr. 640 come spiegato qui: Gr.640

si dovrà solo adattare la basetta allo spazio disponibile che è leggermente diverso. Per i collegamenti scegliete un filo tra i due, sono entrambi neri e si procede a caso oppure con il tester identificandoli dopo avere aperto il tender e tolto il circuito analogico. Il pattino applicato:

Il tender invece è diverso, in plastica e non in metallo, e con le prese di corrente dalle ruote fatte con perni di ottone che sono più noiosi da maneggiare e collegare.

Le soluzioni sono due, la più semplice prevede il contatto solo da un lato, quindi si eliminano due dei quattro perni dopo avere identificato con il tester quelli che corrispondono al filo ora collegato al pattino. Foto a sinistra. La seconda è più complessa, bisogna individuare le piste del circuito stampato, tagliarle e rifare i collegamenti con fili supplementari, in questo modo tutte le ruote del tender prendono tensione. Foto a destra.

   

Modello ACME - conversione di Enrico Ferrari

La conversione di questa vaporiera risulta molto semplice visto che gli interventi andranno ad interessare unicamente il tender.
Quindi almeno per una conversione di base non è necessario toccare nulla sulla locomotiva e così non ci sono grossi rischi di involontari danneggiamenti alla macchina.


Si inizia togliendo delicatamente la carboniera che presenta due dentini di incastro anteriormente più uno posteriore, questa è l'unica fase un po' delicata vista la fragilità del componente.
Tolto anche il coperchio del serbatoio dell'acqua (che nasconde anche l'interruttore delle luci della cabina) appaiono le due viti che fissano la parte superiore del tender che andremo a togliere sempre con la dovuta cautela. (vedi figura Tender)


Appare così la scheda con il circuito stampato dove nei quattro angoli sono fissati i fili provenienti dai due carrelli del tender, fissati non saldati con dei coperchietti di plastica.
Con l'aiuto di un piccolo cacciavite spingiamo verso l'esterno i coperchietti liberando i fili, poi svitate le quattro viti alziamo la scheda dalla parte posteriore e con l'ausilio del solito cacciavite sfiliamo la scheda dalla connessione elettrica diretta alla locomotiva e togliamo la scheda dal tender.
Prima di procedere alle modifiche nei collegamenti elettrici gireremo sottosopra la locomotiva per il montaggio del pattino. (Opportuno procurarsi una specie di culla di gommapiuma o simile per sorreggere la loco)
Toglieremo il carrello anteriore facendo attenzione a non perdere la molla posta sotto alla vite.
Ho usato un pattino Märklin dopo averci accorciato il supporto isolante su entrambe le estremità a filo delle linguette di fissaggio per evitare possibili interferenze con gli assi.
In un primo momento avevo provato a fissarlo con la stessa vite del carrello, però così facendo quest'ultimo non era più libero di ruotare e basculare con il conseguente rischio di deragliamenti.
Unica possibilità quindi incollare il pattino al carrello dopo avere creato una base con dei pezzi di stirene opportunamente sagomati, prima di incollarlo ricordarsi di inserire molla e vite nella sede del carrello. Dopo un primo incollaggio con cianoacrilato ho completato il fissaggio con colla epossidica a due componenti. (vedi figura Pattino)


Dissaldiamo il filo delle ruote di dx e saldiamolo invece al pattino e creiamo un collegamento tra le ruote di dx e sin direttamente sotto al carrello con uno spezzone di filo.
Infiliamo i due cavetti nei fori originali curando di porre quello proveniente dal pattino sul lato dx e ovviamente a sin quello collegato alle ruote ed avvitiamo il carrello al tender.
Possiamo ora rigirare la locomotiva e porla nuovamente sulle ruote.
Prima di rimontare la scheda del circuito stampato nel tender ci faremo una piccola modifica: dobbiamo interrompere la pista proveniente da R

 (vedi foto Scheda)

 e diretta al decoder, in quanto risulta collegata alle ruote della locomotiva. E' sufficiente grattare via il rame con un cutter.
Infiliamo la scheda nel tender e come nello smontaggio la teniamo inclinata con la parte anteriore in basso per poter inserire la connessione proveniente dalla loco aiutandosi sempre con un piccolo cacciavite per farla entrare bene. Riavvitiamo le 4 viti e saldiamo i due fili provenienti dal carrello posteriore in L' ed i due anteriori in L. Realizziamo inoltre un ponte tra R ed L così che tutte le ruote, sia del carrello che della loco risultano collegate assieme. Il filo proveniente dal pattino va saldato in R'. Montiamo il decoder al posto della schedina presente ed abbiamo finito praticamente il lavoro di conversione.
Io mi sono fermato qui ma volendo montare un fumogeno, sconsigliato comunque anche dalla fabbrica in quanto potrebbe con un uso intenso rovinare la plastica, bisognerà fare un ponte sulla scheda perché l'interruttore che secondo le istruzioni dovrebbe essere presente all'uopo, in realtà non c'è !! Altra opzione sarebbe modificare la scheda per collegare le luci della cabina (e non del forno come indicato nel manuale !!!) ad una uscita del decoder invece che allo scomodo interruttore. Dimenticavo che c'è anche la possibilità di montare un altoparlante nell'apposito alloggiamento con poco lavoro in più.
Richiuso il tender, prima di incastrare al suo posto la carbonaia, sarà meglio zavorrarla con 5 pesi da 5 grammi (quelli usati dai gommisti) opportunamente sagomati per farli entrare nella carbonaia (così si risparmia anche un po' del carbone fornito dalla fabbrica). Poi si ricopre il tutto con la polvere di carbone. I pesi si sono dimostrati indispensabili dopo le prime prove in quanto il carrello era troppo leggero ed il pattino tendeva ad alzarlo nei passaggi più impegnativi.
Controllate poi il carrello anteriore della locomotiva che sulle prime mi ha creato parecchi problemi, quando viene venduta la macchina ha il carrello montato senza molla stabilizzatrice perché così dicono sia meglio per un uso sul plastico. La molla viene fornita tra gli aggiuntivi per un uso da vetrina o per curve oltre i 500 mm di raggio, io però la ho montata e la macchina va bene. Da controllare anche la carreggiata del carrello, io ho riscontrato quasi 15 mm !! L'asse ha le battute per le ruote tornite, però ci sono delle rondelle di spessore che possono incastrarsi ed impedire alle ruote di essere spinte sino in fondo, accertatevi che lo siano.
Una volta che l'ho fatto non si sono più verificati svii, perlomeno su binari C e K che sull'M è tutta un'altra cosa purtroppo.
PS
Non dimenticate alla fine di tagliare l'imballaggio originale per fare spazio al pattino. (vedi foto Scatola)


Il video del test di funzionamento su Binario K e C (M sconsigliato)

 

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