Giuseppe Rocchia

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Sono arrivato a Göppingen nel gennaio 1969 proveniente dalla Francia, Shape Headquarter, Parigi e impiegato alla Ditta Märklin nel reparto Export dal 1975 al 2003 (ora pensionato) come responsabile area mercati: Italia, America (Nord + Sud), Canada, Asia, Australia e Nuova Zelanda: totale 46 Paesi.
Dal 2003 ad oggi collaboro parzialmente per visite guidate allo stabilimento e al Museo Märklin.
Sono sposato con moglie tedesca, una figlia + nipotini. I miei Hobbies: Musica (Jazz compreso), Formula 1 (FERRARI)  e Fermodellismo certamente Märklin ma apprezzo anche i prodotti della concorrenza".

Voglio raccontarvi alcuni episodi veri che forse molti di voi non conoscono:

 

Northlander -   “Fiuto” per i Modelli di Successo

 

Certamente conoscete i vecchi treni TEE che negli anni 70 viaggiavano da Zurigo ad Amsterdam e viceversa ed appartenevano alle Ferrovie  Svizzere SBB ed a quelle Olandesi NS.  Nel aprile   1977   i proprietari vendettero quattro vecchi convogli alle Ferrovie Rail Services of Ontario Northland,  Canada. Ai treni vennero fatte notevoli trasformazioni, ossia venne loro aggiunta una campana, due trombe sulla motrice, numero di servizio e una nuova coloritura.

  

In seguito vennero caricati su di una nave in un porto olandese e trasportati nel Canada. Il famoso TEE divenne un  treno canadese denominato Northlander  e venne messo in servizio sul percorso Ontario-North Bay-Kapuskasing.

La Ditta Märklin presentò alla Fiera di Norimberga nell’anno 1978 la riproduzione del Northlander in scala HO, per la prima volta in una tiratura limitata di 5.000 unità con rispettiva dichiarazione notarile e come sapete, ogni modello riportava il proprio numero progressivo di serie stampato al di sotto della motrice.

In quel periodo il fatturato della  Märklin effettuato in Germania era di circa il 70%.  Circa il 30% veniva realizzato negli altri Paesi del mondo. Quindi il reparto Export, nel quale il sottoscritto era impiegato, poteva vendere durante la Fiera 900 esemplari ai diversi Agenti esteri  e 4100 unità erano riservati e/o allocati ai Rivenditori tedeschi.

C’era il fatto del prezzo che non rimaneva indifferente specialmente per Agenti esteri, ossia Il Northlander costava circa tre volte in  più del TEE che rimaneva a catalogo ed era ancora ordinabile. La maggior parte degli Agenti esteri ritenevano il Northlander troppo caro e non ne ordinarono molti.

Il penultimo giorno  della Fiera ci fu un certo  Monsieur Luc che rappresentava la ditta Märklin nel Belgio. Lui passò un ordine all’Export Manager di 600 unità a sorpresa di altri  Rappresentanti.  Monsieur Luc “sentiva” che quando il modello sarebbe stato fabbricato e messo  in vendita,  avrebbe avuto un enorme successo. Infatti il suo “fiuto” si avverrò. Quando il Northlander venne spedito

ai  Rivenditori il prezzo salì alle stelle e chi l’avrebbe voluto comperare non lo trovava più neanche pagando prezzi molto elevati.

Il fatto di “fiutare” in anticipo i  “Modelli che avranno  Successo” l’ho potuto constatare più volte nel corso degli anni in occasione della presentazione delle novità ai Rivenditori. Alcuni “sentivano” subito quale modello avrebbe avuto successo e quale meno. Penso che questo  sia un dono ed un fattore molto importante che purtroppo non tutte le persone posseggono.

northlander photos: http://uwacadweb.uwyo.edu/Rgodby/Trains/northlander.htm (ndr)

 

 

Carro del Museo 1985

 

L’idea di vendere un carro al Museo venne  in realtà in seguito a certi

avvenimenti:  I  Märklinisti sanno che la Casa Märklin  nel 1984 festeggiò il 125mo. Anniversario. Nell’ambito  delle diverse manifestazioni in corso fu organizzato anche un concorso fotografico per i dipendenti della Casa. Ossia, chi lo desiderava ed aveva la passione per la fotografia, come il sottoscritto, poteva scattare alcune foto di soggetti  in relazione con il 125mo Anniversario ed inviare alla Direzione al massimo 5 foto che dopo le festività  una speciale giuria avrebbe premiato i tre migliori  motivi con interessanti premi. Però, a chi non ebbe la fortuna di essere stato scelto nei primi tre, venne  dato come compenso per aver partecipato al concorso,  un carro  con garitta di colore marrone,  fissato su rotaia di presentazione con la scritta “ ERINNERUNG AN DEN FOTOWETTBEWERB 1984  Gebr.Märklin  & Co. Göppingen”,  (in ricordo al concorso fotografico 1984) unito ad una lettera di accompagnamento della Direzione che ringrazia vivamente chi aveva partecipato a tale concorso. – Personalmente non  credo siano molti i collezionisti che sono a conoscenza dell’esistenza di questo carro e forse neanche il Sig. Koll non l’ha mai fotografato-. Si suppone che siano stati pochi i dipendenti della Ditta  amanti della fotografia e quindi si ritiene assai limitato il numero di persone che  abbiano partecipato a tale concorso fotografico.

Come sapete la Märklin  in quei tempi apparteneva ancora a tre famiglie e le loro diramazioni di origine  sveva, persone  che lavorano, risparmiano e non buttano via niente, ossia, utilizzano tutto quanto  è in buone condizioni.

Nell’ autunno 1985 erano a magazzino ancora alcuni carri rimasti dal concorso fotografico dell’anno precedente. Quindi utilizzando lo stesso carro con garitta,  però provvisto di un’altra stampa venne messo in vendita al Museo verso la  metà di ottobre 1985 il famoso Carro del Museo 1985  a DM 19,--. Purtroppo poche persone fortunate seppero di quel carro in vendita, quindi la vendita effettuata  sino a fine  dicembre 1985 fu assai limitata. Quando però nei primi mesi del 1986  i  collezionisti vennero a sapere che un tale carro  era stato venduto, non potete immaginare quante richieste arrivarono.  Il prezzo che  era trattato si aggirava sui 2.000, marchi. Però il carro non  era più disponibile e quelle poche persone che  hanno avuto la fortuna di comperarlo lo conservano ancora oggi gelosamente.

Visto il successo avuto con il  Carro del Museo 1985,  venne messo in vendita  nel 1986 un altro carro Museo in HO.  Però dato che la quantità prodotta era superiore a quella del carro  dell’anno precedente, il carro 1986 non ebbe il successo di quello  del 1985. Seguirono nel 1987 inoltre al carro in HO anche quello in scala Z.  Nel 1988 fu messo in vendita anche quello in scala I e   nel 1996 segui il carro MAXI.  I carri del Museo TRIX in scala N e HO  furono offerti a partire  dall’anno 1997, anno in cui la Märklin acquisì  la TRIX di Norimberga.

Il gruppo di carri del Museo 2009 è molto richiesto e nel Museo se ne vendono molti. Forse molte persone pensano che fra alcuni anni il prezzo di questi carri aumenterà notevolmente dato che portano la sigla “150 Jahre Märklin”. Personalmente credo che anche se aumenteranno di prezzo,  essi non raggiungeranno mai quello realizzato dal  carro  del 1985, vedremo….

 

Furto nel Museo

 

Il furto nel Museo Märklin  avvenne nella notte di lunedì, 17 e  le prime ore di martedì, 18 gennaio 2005.

A quel tempo il Museo era situato nella  Holzheimerstr. N. 8.

I ladri  bloccarono il sistema di allarme con un prodotto chimico che si usa nell’industria edile,  una schiuma bianca che  a contatto con l’aria diventa  dura. In seguito, dopo aver scassato una porta di ferro di un uscita di  emergenza, entrarono ed in fretta, rompendo le vetrine, presero tutti i modelli storici principalmente quelli in scala  1 e O, come pure navi, sottomarini, battelli, ecc. molto rari, fabbricati prima del 1910, la prima locomotiva Märklin fabbricata nel 1891 denominata “Storchen Bein” =  “gambe di cicogna” e certamente anche il “coccodrillo” in scartamento 1. di valore molto elevato. Un fatto  molto strano è  che non presero il “coccodrillo” di platino in HO fabbricato nel 2000 di un valore di circa 63.000,-- €. Ciò  fece subito capire e pensare che i ladri non fossero conoscitori dei prodotti e si sono limitati a prendere tutto ciò  che era “vecchio”. Comunque, il valore delle  187  unità rubate si aggirava a oltre 1 milione e 700 mila €. La Märklin offrì un compenso di 200.000,-- € per il ricupero  dei modelli rubati. In seguito giunsero informazioni d’ogni genere da tutte le parti del mondo riguardanti eventuali notizie  concernenti il furto.                                   

Nel frattempo l’Interpol  era attiva ed investigava  qualsiasi particolare in concomitanza con il furto. Anche la Polizia di Göppingen indagava e la sera del 17 gennaio aveva notato una macchina sospetta targata Vienna nelle vicinanze del Museo.

Circa due messi dopo l’avvenuto furto, l’Interpol telefonò a Göppingen dicendo che aveva saputo  che a Vienna alcuni individui del “bassofondo”  cittadino avevano intenzione di vendere  modelli d’epoca di trenini. Il Signor Roland Gaugele, a quel tempo responsabile del Museo, volò subito a Vienna e si mise in contatto con questi individui  comprando un prototipo del “coccodrillo” in scala 0 non verniciato. Il motivo dell’acquisto era quello di accertarsi se si trattava dei modelli rubati al Museo di Göppingen. Infatti, dopo aver riconosciuto che si trattava di un autentico modello Märklin, disse: “io ed alcuni miei amici siamo interessati a comperare altri modelli antichi” e fissò un appuntamento  con  gli stessi individui per due settimane più tardi. Nel frattempo  in collaborazione con la Polizia di Göppingen e quella di Vienna si scoprì che la macchina vista nelle vicinanze del Museo a Göppingen la sera del 17 gennaio 2005 apparteneva ad un individuo già conosciuto dalla Polizia viennese nell’ambiente “scuro a luci rosse”.

Il Signor Gaugele si recò all’appuntamento con due poliziotti in civile e dopo aver acquistato alcuni modelli i poliziotti arrestarono i due ladri. Lo stesso giorno  alla frontiera di Trieste un terzo ladro cercava di andare in Croazia.  Nel baule della sua macchina aveva un “coccodrillo” verde in scala 1 ed una nave Viktoria, modelli d’alto valore. Anche questo  individuo fu  arrestato dalla Polizia italiana. I tre ladri furono processati e condannati. Dato che la refurtiva non era ancora stata venduta, la Märklin  poté ricuperare quasi tutti i modelli ad eccezione di una loco e due carri in scartamento O. Come lo potrete constatare con una visita al Museo, i modelli “rubati” hanno subito notevoli danni alla vernice a  causa del maltrattamento da parte dei ladri non fermodellisti!

Dopo diversi colloqui, alla Märklin decisero di non restaurare i modelli danneggiati dal furto ma di conservarli come  sono, quale testimonianza di quanto era successo nella notte tra il 17 ed il 18 gennaio 2005.

La Märklin può considerarsi molto fortunata avendo potuto ricuperare questi preziosissimi modelli che documentano la  storia dei primi 100 anni di fondazione  della Casa. Infatti, la Direzione espresse la sua grande riconoscenza e gratitudine  alla Polizia di Göppingen, di Vienna e a quella italiana invitando, ad intervalli, i rispettivi Commissari ed i loro colleghi  a visitare lo stabilimento. In tale occasione il sottoscritto ebbe l’onore di fare da guida  ai singoli gruppi di Polizia compreso quello  della delegazione italiana ed approfittò dell’ opportunità per ringraziare vivamente anche a nome dei Märklinisti italiani, per l’ottimo lavoro svolto che permise  il recupero dei preziosi “gioielli”.

 

Giuseppe Rocchia