Luca Formigari

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IL PLASTICO DI LUCA FORMIGARI 

Mi chiamo Luca Formigari e sono nato a Roma nel 1995. La storia del mio plastico comincia quando nel 1956, a mio zio Rainer in Germania, fu regalato il primo materiale Märklin (la classica 3029.1 a vapore Co con due vagoni in lamierino verde, ndp [nota del papà]). Mio zio costruì poi un bellissimo plastico che fu poi trasportato a Roma. Rimangono purtroppo unicamente poche fotografie (sezione “Anni ’60 “) che mostrano il solo tracciato secondario con, sullo sfondo, una linea unica elettrificata. L’impianto era atipico per l’epoca, in quanto era composto da una bella linea principale completamente elettrificata da cui partiva una secondaria a trazione solo Diesel. Di solito, negli anni ’60, si assisteva agli ovali concentrici multipli con esasperato accumulo di binari finalizzato alla circolazione simultanea di più convogli (ndp).

Dopo alcuni anni il plastico venne smontato ed il materiale rimesso in cantina, fino a quando mio nonno lo riprese per ricostruire un nuovo impianto per mio padre all’inizio degli anni ’70. Mio padre continuò a lavorarci, senza mai completarlo, fino al 1980 per poi rismontarlo nuovamente, ma nel 1995 ebbe l’idea di ricominciare il tutto. Pianificò un plastico grandioso ed esagerato, molto grande, tale che occupava fino a un terzo della cantina.  Naturalmente, non lo ha mai finito… (tracciato a “U” con stazione di testa, linea di parata, deposito loco e linea secondaria. Un po’ da megalomani, ndp)

Il nostro trasferimento da Roma a Bologna, nel 2000, ha messo poi fine ad ogni cosa, relegando locomotive, vagoni ed accessori in una polverosa cantina….fino al 2004 quando abbiamo deciso di portare i pezzi con noi per dare inizio a un nuovo plastico, questa volta più piccolo (per mancanza di spazio) e ridotto all’essenziale. Parte del materiale l’abbiamo venduto per comprarcene di nuovo e arricchire il tutto, mentre parte è stato restituito a mio zio che ci fa, finalmente, quel che vuole (fra cui una BR24 FM800, la E44 SE800 e la 424 3035, ndp).

Il plastico (sezione “Il plastico”) è posizionato su due tavole smontabili allo scopo di poterlo riporre in un armadio Ikea (il noto Billy, tanto per intenderci, ndp), non avendo lo spazio per una sistemazione fissa. Per questo motivo abbiamo dovuto decidere di non poter costruire dislivelli e di rinunciare alla catenaria. I binari sono avvitati al legno con delle viti.

La disposizione del tracciato è quasi ovale, con una biforcazione che si riunisce perché c’è una stazione secondaria, e c’è anche un’uscita per il tracciato fuori del plastico. Dall’altra parte c’è la stazione primaria formata da due binari di transito con le pensiline, un deposito locomotive, un binario per il rifornimento dei vagoni della benzina e una serie di binari morti per il parcheggio delle vetture non utilizzate; questo è tutto riguardo alla linea.

L’esercizio è digitalizzato sia per la marcia che per segnalazione e deviatoi (trasformatore 6002 52VA + 6647 32 VA collegati a CU 6021 + keyboard 6040. Decoder Viessman e Littfinski. Sulle loco un misto di Delta 66032 modificati per abilitare la gestione dell’illuminazione e di PD-101. I segnali sono vecchi Fleischmann alimentati dal regolatore del 6647,  ndp).

Riguardo alla parte estetica ci sono ancora molte cose da vedere. Possiamo già dire, però, che una metà del plastico è a buon punto, mentre manca ancora completamente l’altra metà. Parte è stata realizzata anche con l’aiuto di mia sorella, Gaia. Comunque, c’è una cittadina in mezzo, il passaggio a livello, la massicciata sui binari, l’erba con gli animali al pascolo. I binari sono tutti M, fonte di gioie e dolori, alcuni dei quali vecchi di 50 anni…(ndp).

Durante il Natale 2007 abbiamo deciso di fare uscire la linea dal plastico (il concetto del “Teppichbahning” dei tedeschi, ovvero “ferrovia da tappeto”. Se non hai spazio sul plastico te lo crei per la casa, consorte permettendo... Bellissimo il sito www.extrem-teppichbahning.de, ndp). Grazie al permesso di mia mamma, durante un fine-settimana lungo abbiamo steso un binario dalla stanza in cui era poggiato il plastico che passava per l’ingresso fino a terminare in soggiorno con una stazione prefabbricata (due binari per treni passeggeri più un binario morto per carri merci, ndp). La linea passava sotto l’albero di Natale per tornare indietro. Abbiamo anche avuto un grave incidente ferroviario…

L’esperienza è stata ripetuta nel Gennaio 2008 prolungando la linea verso un “porto” (banchina e strutture realizzate con il Lego…) davanti alla porta finestra del terrazzo ed una racchetta di ritorno. La stazione prefabbricata è stata modificata aggiungendo un terzo binario (due binari con segnalazione per sorpasso/incrocio ed uno di transito. Messa in opera di centrale Delta come booster per il tratto “extraplastico”. I segnali, quando al rosso, comportano l’arresto automatico del convoglio, ndp). Dopo quattro giorni abbiamo dovuto smontare il tutto, ed il prossimo progetto prevede l’aggiunta di una diramazione solo Diesel/vapore diretta alla stanza dei miei genitori (speriamo che la mamma sia d’accordo…, ndp).

 

Galleria delle immagini

 

Impianto anni ‘60

 

Abitato nella zona della linea secondaria. Si noti l’elevata qualità dell’ambiente scenico, considerata l’epoca, e il passaggio di una linea elettrificata sullo sfondo, ben inserita esteticamente.

 

Una automotrice VT 95 (DB 800K) con due rimorchiate in uscita dal tratto secondario

 

Cantieri di città in costruzione. Sullo sfondo una E63 rossa (CE-800)

 

 

 

Il plastico di Luca

 

Le due sezioni del plastico sul pavimento della camera da letto mia e di mia sorella (più piccola!). Si notano i due binari di transito della stazione principale con il terzo binario per i treni navetta e lo scalo merci con la vecchia stazione di “Zeven”. Dall’altra parte il binario di sorpasso con un treno di carri cisterna.

 

L’uscita nord dalla stazione. Una E60 in attesa nella rimessa, sullo sfondo a sinistra e la Be 6/8 ferma al segnale di manovra.

 

 

Una 140 accanto ad un locale appena giunto.

 

Il parcheggio della stazione  principale

 

La 216 al rifornimento carburante

 

Un convoglio di carri cisterna trainato da una Ae 3/6 in attesa di un sorpasso

 

Alla sera, un solitario passeggero appena sceso da un locale composto da “Silberlinge” si dirige verso casa. Purtroppo, anche nella nostra cittadina i writers sono diventati implacabili…

 

Una BR 86 al termine del servizio.

 

Un aspetto “vintage” per la 140…

 

Ospiti fuori scala sul plastico…

 

…o che sorvegliano con attenzione il traffico ferroviario.

 

 

 

Teppichbahn Natale 2007

 

La linea principale che dall’ingresso….

 

 …giunge nel soggiorno. Dopo la stazione vi è una racchetta che passa pericolosamente sotto l’albero di Natale. Alimentazione direttamente dalla CU 6021 sul plastico principale.

 

Grave incidente all’Intercity causato da scarsa manutenzione del binario….

 

Si appronta treno di soccorso con trazione a vapore.

 

Il convoglio di soccorso giunge a destinazione…

 

… e il traffico riprende prontamente.

 

 

 

Teppichbahn Gennaio 2008

 

La linea all’uscita dal plastico principale diretta verso l’ingresso di casa e quindi al soggiorno.

 

 

L’arrivo nel soggiorno alla stazione modificata rispetto all’impianto precedente. Alimentazione mediante booster ottenuto da vecchia centrale Delta.

 

 

L’arrivo alla zona del “porto” con binari di ricovero e racchetta di ritorno

 

Un treno navetta con carrozza pilota e motrice in spinta attende un sorpasso.

 

Un convoglio della “Rollende Landstrasse” incrocia in velocità un locale della S-Bahn fermo al segnale rosso.

 

Carico di “ecoballe” al porto pronto a essere caricato sulla nave per il trasporto al termovalorizzatore (!)

 

 

L’estensione domestica del tracciato consente convogli realisticamente lunghi, come questo merci che supera la zona antistante l’ingresso e diretto verso la lontana stazione principale.

contatto con Luca tramite il padre Roberto rformigari@alice.it  - Bologna