Marino Di Fazio

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  In ricordo del nostro amico Marino, mancato nel 2023

Mi presento, il mio nome è marino, ho 57 anni e sono ormai in pensione. Ho l'hobby della pittura ed una grande passione per i treni in miniatura, in particolare per le ferrovie Marklin. La passione per il ferromodellismo è nata all'età di 10 anni, quando un amico di famiglia, mio padrino di battesimo, mi ha regalato un trenino Conti: una vaporiera, due merci e parecchi binari a tre rotaie. 
Quel treno, che forse ora avrebbe anche un certo valore, ora non esiste più. 
Mio padre aveva la passione per il presepe, e tutti gli anni iniziava a costruirlo a ottobre nella stanza dove mia madre lavorava, faceva la camiciaia, e tutti gli anni si inventava qualcosa del tipo il fiume con l'acqua vera, il paese con le luminarie ed un giorno pensò anche di inserire nel presepe una piccola ferrovia in miniatura. E' iniziata dal presepe la mia passione per il ferromodellismo. 
Dal trenino Conti a quello Märklin il passaggio sarebbe stato inevitabile, ma quegli anni non erano anni facili per chiunque e sperare che mio padre mi regalasse un treno Märklin era onestamente impensabile ed io mi accontentavo di vedere quelle meraviglie in un negozio di Genova che li esponeva in vetrina o di passare i miei pomeriggi alla Rinascente dove sotto Natale si poteva vedere anche qualche treno Märklin in movimento. 
Poi ci fu un Natale che accadde una cosa per me, allora bambino, meravigliosa. Il giorno di Natale andammo a trovare degli amici di famiglia per i rituali auguri delle feste, tra i regali ricevuti dal mio amico di infanzia c'era addirittura la E424 Märklin con le sue carrozze ed un anello di binari con scambi elettrici, io con la testa di un bambino invidiai il mio amico, mio padre se ne accorse e qualche giorno dopo, dopo aver litigato con mia madre, mi porto in quel negozio di treni e mi comprò una confezione merci della Märklin con la mitica 3000. 
Per tutta la vita ho ricordato quel regalo di mio padre, che mi ha fatto però prendere questa terribile malattia, la Marklinite acuta. 
Dopo la 3000 comprai la 3029 e la 3034, quest'ultima era per me il massimo, una loco elettrica richiedeva una linea elettrica ed ecco quindi arrivare pali e catenaria. 
Passata l'infanzia questa passione, come è giusto che sia, si è un po' spenta e passarono diversi anni prima che la malattia riaffiorasse, ma una volta sposato e non più distratto da altre cose, ecco che la passione ritorna. 
Lavorando le possibilità erano senz'altro maggiori rispetto agli anni dell'infanzia e così ho cominciato a comprare qualche nuova locomotiva, la prima è stata la 3035 (la loco italiana e424) e di seguito le varie 3015,3030,3085,3098 e via di seguito fino ad averne un discreto numero. 
Ero anche riuscito ad ottenere il permesso da mia moglie di utilizzare un'intera stanza per la costruzione del mio primo plastico. Avendo nel frattempo comprato anche materiale in c.c. di varie marche (Roco e Rivarossi) ho optato per la costruzione di un plastico a due sistemi (c.a. e c.c.) 
e mi sono inventato una linea a doppio binario ad anello, su un binario i mezzi Märklin sull'altro i vari Roco e Rivarossi, in prevalenza locomotive italiane.
Non avendo nessuna esperienza in fatto di costruzioni di plastici mi sono subito buttato su un plastico che occupandomi l'intera stanza con il tempo era diventato ingestibile, non mi era rimasto lo spazio per tutti quei lavori che necessitano un minimo di attrezzatura. 
Ho dovuto così smontare il plastico e pensare di ricostruirlo in una casa di campagna, dove lo spazio è sufficiente per la sua costruzione in una stanza di 6mt x 4mt con attigua stanza da utilizzare per le attrezzature. Per me un vero paradiso terrestre! 
Ho così iniziato la costruzione del nuovo plastico, con la stessa filosofia del precedente, linea a doppio binario per i due sistemi ed in più una linea di montagna tutta in c.a.

 

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Aggiornamento  del 14 settembre 2010

Dopo quasi due anni di sosta ho ripreso il lavoro al mio plastico, la costruzione dei moduli del plastico modulare mi hanno un po' distolto da questo lavoro ma ora che ho risolto il problema di integrazione tra plastico fisso e plastico modulare mi sento determinato a proseguire.
In pratica ho realizzato un anello di ritorno sul livello più alto del plastico (foto 1 e 2) che permette ai convogli che provengono dal plastico modulare, in parte realizzato nella stanza adiacente del box, di entrare ed uscire dalla stazione terminale svizzera di prossima realizzazione.
La linea in questione viene realizzata a binario unico su tutto il perimetro della stanza, attraversa i moduli finiti esposti a Genova esce in curva dalla stanza ed entra nella stazione terminale.
Ho iniziato a costruire le strutture che chiudono il plastico con il muro (foto 3 e 4), realizzando le stesse in modo da essere asportare, questo mi permetterà di realizzare il paesaggio in modo più confortevole in un altro vano ed in futuro di eseguire le operazioni di manutenzione.
 

        

Modulo 2 di Marino Stazione di Marino Delta di Ely e Marino

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