Piero Messori

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27 Marzo 2012

La mia passione nacque all’età di nove anni  allorché nel lontano Natale 1958  il mio caro Papà venne a casa con il più ambito dei regali per quei tempi: il treno elettrico e fortuna e destino vollero che fosse Märklin.

E cominciò alla grande: 3005 scatola rossa, 3 carrozze DB in lamierino, ovale di binari, coppia di scambi e trasformatore 125Volts/16VA.

E da allora è cominciato un appassionante viaggio che, ad eccezione di naturali periodi di disinteresse, è tuttora in corso: ricordo le sistemazioni provvisorie nel soggiorno di casa durante le vacanze natalizie, poi alla fine degli anni sessanta, grazie agli spazi degli accoglienti sottotetti di casa, ho potuto finalmente dare sfogo alle mie ambizioni iniziando la costruzione del mio primo plastico fisso con continui ampliamenti e modifiche, fino a raggiungere la versione finale pubblicata nel 1985 sulla rivista FERMODELNEWS visibile a questo link:

 Un plastico... a percorrenza prolungata

Successivamente il plastico fu guastato per far posto ad un nuovo progetto ambizioso.

La mia stazione di transito.

Con le esperienze del mio primo plastico che ha costituito una buona base formativa, ho realizzato il mio secondo impianto su 18 mq. utilizzando sempre il vecchio armamento in “M” , a me tanto caro avendomi gratificato sin dall’infanzia, ottenendo a mio parere un buon connubio tra Märklin classico e moderno essendo l’impianto digitalizzato anche se nato analogico in prima istanza.

E’ per il momento qui rappresentata la prima parte del plastico che ha un grado di finitura pressoché completo e che costituisce la grande stazione di transito mentre il resto pur essendo impiantisticamente completo e funzionante per la circolazione in automatico o manuale è ancora carente di paesaggio.

 

        

        

        

        

  

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