Capitoli 17-18-19-20

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Capitolo 17 – Settembre 2010 – Copertura quadro elettrico

Settembre 2010, completate le due gallerie, noto un contrasto tra queste e i componenti del quadro elettrico che si trovano di fronte. I trasformatori e i quadri di comando per il funzionamento degli scambi,  stonano con questo panorama. Decido di fare una modifica, cioè di coprire il quadro elettrico e contemporaneamente aumentare lo spazio paesaggistico. Come si vede dalle foto ho creato un piccolo canyon che si sposa con l’ambiente, e nasconde le apparecchiature elettriche.

 

        

        

        

  

Capitolo 18 – Gennaio 2011 – Scali merci

Siamo a gennaio 2011, è freddo e lavorare in garage è un disagio, allora mi dedico alla costruzione di manufatti inerenti al plastico stando in casa al caldo. In questo caso costruisco due scali merci. Uno lo sistemo nella parte bassa nel percorso elettrificato, mentre l’altro, leggermente più grande lo posiziono nella parte superiore del tracciato, vicino alla stazione. Per la costruzione uso sempre il polistirolo rivestendolo con della balsa e cartone per rendere il tutto più leggero.

 

        

        

        

        

 

Capitolo 19 – Marzo 2011 – Paesaggio alpino

Marzo 2011, ora mi dedico alla parte superiore. Il problema del piano superiore è che non devo fare costruzioni o montagne più alte di 35 cm. altrimenti quando il tavolo è posizionato in alto rischio di farle sbattere contro al soffitto. Inoltre devo evitare le due traverse di legno che sostengono il tavolo. Avendo questi problemi ho cercato un compromesso facendo un paesaggio che mi rappresentasse una zona montuosa compatibile con le problematiche prima indicate. Non è venuto proporzionato al paesaggio confinante, ma rende l’idea. Terminata questa parte del plastico ho riempito quasi un terzo di tutta la superficie.

 

 

         

        

        

  

Capitolo 20 – Aprile 2011 – Cisterna in cemento

Aprile 2011, sempre stando sul piano superiore, vicino allo scalo merci ho costruito una cisterna per l’acqua. Non è una cisterna conforme alle regole canoniche delle ferrovie, ma mi ispirava. E’un tipo di cisterna che si trova nei paesi della bassa, come il mio. Infatti ho preso spunto da quella che vedo dalla mia finestra. Il risultato finale mi sembra soddisfacente. La  cosa che mi intrigava di più era la scala a chiocciola. Per costruirla ho ritagliato dei pezzettini di compensato di spessore 2 mm. (impellicciatura) e li ho impacchettati tra due dime di acciaio a forma dello scalino. Dopo avere sagomato gli scalini con una lima, li ho infilati in un bastoncino intercalando tra loro un paio di rondelle di acciaio, montando così la scala a chiocciola. Il corpo centrale, come si può intuire è ricavato da un tubo di cartone per rotolo di carta.

        

        

        

     

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