Il Deposito Locomotive

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Il plastico di Ernesto Cappellano & Enzo Massaioli

10 – IL DEPOSITO LOCOMOTIVE

 

Dopo un lungo periodo di assenza ecco l’aggiornamento sui progressi del nostro plastico. Il paesaggio continua a crescere e a ricoprire la superficie dell’impianto, come un mantello che si allarga progressivamente. Come sempre in questa avventura, ogni zona piccola o grande ha richiesto un lavoro di ricerca di modelli, di ideazione di soluzioni e anche diverse prove per cercare di realizzare un insieme coerente ed omogeneo in grado di riprodurre con sufficiente realismo il mondo che potrebbe circondare una ferrovia come la nostra.

  I lavori degli ultimi mesi hanno interessato la penisola centrale con il deposito locomotive e hanno visto anche sensibili progressi nella realizzazione della stazione principale e della linea aerea per la quale e’ stata messa in opera tutta  la palificazione. Ma andiamo con ordine.

 Ci eravamo lasciati sul tratto di unione fra la penisola di destra e quella centrale dove la linea principale corre in una trincea sostenuta da muraglioni ad arco. Nelle foto sotto si vede  la trincea e  alcuni convogli che la percorrono.

     

 

Il paesaggio in questa zona e’ prevalentemente agricolo e si distinguono una casa colonica con vigneto

    

e, come abbiamo visto sopra, delle coltivazioni e delle mucche che, dietro la recinzione del loro pascolo, osservano pigramente il passaggio dei treni.

Poco dopo la diramazione della linea secondaria dalla stazione principale si incontra la  segheria che, con una piccola modifica al tracciato, e’ stata dotata di un tronchino su cui si posizionano i carri con il materiale in arrivo/partenza

 La segheria e’ in attesa della gru a ponte, in costruzione.

La penisola centrale e’ occupata quasi interamente dal deposito locomotive, suddiviso in una zona dedicata alla trazione a vapore ed una zona per le loco elettriche e diesel

Nella zona libera dal deposito c’e’ una fattoria circondata dall’aia, dalle serre e dall’orto.

   

La fattoria e’ costruita con compensato e fogli di resina su disegno tratto da una rivista,

La zona del vapore dispone della piattaforma e della rimessa circolare, che abbiamo descritto in una puntata precedente. Prima di accedere alla piattaforma le locomotive possono essere rifornite di acqua e carbone nel grande impianto con due binari di servizio

   

Paralleli a questi ci sono il binario per i carri che riforniscono l’impianto e il binario di ricovero del treno soccorso. Visti gli spazi un po’ ristretti la fossa delle scorie e’ stata realizzata sul binario esterno alla rimessa. Le loco dovranno fare una manovra in più per liberarsi delle ceneri. La fossa e’ servita da una gru a ponte. Sul binario di uscita dal deposito le locomotive, prima di entrare in servizio, possono rifornirsi di sabbia alla colonna, anch’essa fatta in casa.

   

Nelle foto sopra, la gru e la torre della sabbia (ancora da rifinire e verniciare) costruite con lamierino, fil di ferro e profilati di ottone da 2 mm. saldati a stagno.

Le misure e il disegno della gru e del rifornitore di sabbia sono stati tratti dal manuale “Depositi in scala” Ediz.  Locodivision pubblicato nel 1989. Questo manuale fa parte di una collana uscita in quel periodo. Si trattava di traduzioni di manuali tedeschi, ricchissimi di foto e informazioni tuttora utili per chi si accinge a costruire un plastico. A settembre scorso ne ho visto ancora qualcuno in vendita a Novegro.

 Dietro la rimessa circolare corre la strada che unisce il deposito al centro della città, tramite un sottopassaggio

 Da questa via si può accedere anche agli uffici del deposito locomotive e alla zona del dopolavoro ferroviario dove  il personale può usufruire del campo da tennis realizzato all’interno del comprensorio.

 

La zona delle loco elettriche/diesel e’ servita da tre binari e da un’officina per le  manutenzioni

(fig. 10-16) All’estremità’ di uno dei tronchini si trovano i serbatoi e  la  stazione di rifornimento di gasolio per le locomotive diesel (fig. 10-17).

 

Per migliorare la circolazione sulla linea principale abbiamo sostituito le schede elettroniche del sistema di blocco, che avevano presentato dei problemi di affidabilità. Il nuovo schema e’ stato trovato in questo sito: http://digilander.libero.it/i2viu/infra.html. Le schede sono alimentate con un circuito dedicato che eroga 12V in CC. L’alimentatore e’ dotato di un interruttore che consente di disattivare  i sensori di blocco e quindi comandare i segnali solo con i pulsanti. Ciò e’ utile nel caso di manovre in vicinanza dei sensori. Infatti consente di evitare che, in caso di manovra di spinta, i vagoni, tramite il sensore, azionino il rosso e quindi tolgano alimentazione alla loco se questa si trova nella zona di influenza del segnale.

 Proseguendo oltre la penisola centrale abbiamo completato le banchine e le pensiline della stazione principale dotandole di  impianto di illuminazione.

Ogni banchina e’ realizzata con una striscia di compensato da 1 cm, opportunamente sagomata e incisa

Su ogni banchina sono stati fissati 4 piloni ritagliati da un foglio di latta, piegati e saldati. Nella prossima foto vedete la sagoma del piloncino e le sue dimensioni.

  Sui due  bracci dei piloni sono state saldate delle viti senza testa. Le pensiline sono state realizzate tagliando a misura delle strisce di plexiglas da 5 mm. e sagomandone i bordi con una pialletta

La strisce sono poi state bucate in corrispondenza dei piloni facendovi passare le viti

L’illuminazione delle banchine e’ stata realizzata facendo passare dentro ogni pilone un diodo bianco da 5 mm. con resistenza da 1 Kohm, alimentato in c.a. (giallo-marrone). Per concentrare la luce verso le banchine, sopra ogni pilone e’ stato saldato un quadratino di  latta, opportunamente sagomato e lucidato, che riflette verso il basso la luce del diodo.

    

Nell'ultima immagine si vede l’effetto complessivo dell’illuminazione. Le coperture in plexiglas hanno il vantaggio di essere trasparenti e quindi di lasciare una buona visibilità sul movimento in stazione. Stiamo pensando a come renderle più realistiche disegnando sul plexiglas o applicando delle strisce di plastica che simulino una struttura a pannelli.

Dalle foto si vede che tutti i pali e i portali della linea aerea sono ormai in posizione ed anche alcuni tratti di catenaria sono stati già montati. Nella prossima puntata oltre a descrivere come abbiamo completato la zona delle stazione, dovremmo essere in grado di descrivere le soluzioni che abbiamo adottato per la realizzare la linea aerea.

 Come sempre, critiche, suggerimenti e richieste di chiarimenti sono benvenuti.

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